IL RUMORE DEL MALE

 

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Il prima.

Il giorno che mi presero stavo lavorando di sotto, in cantina, quando sentii Hortensia chiamarmi.

Eccomi arrivo… lavo le mani e sono da te,” gridai dallo scantinato, poiché la cucina era due rampe di scale più su e con il macchinario acceso temevo che non mi sentisse. Così dicendo mi tolsi il pesante grembiule plasticizzato, mi sfilai i guanti metallici anti infortunio e spensi l’attrezzo che stavo usando. Poi andai al bagno della cantina e lavai le mani. Di sopra mi aspettava un bel piatto di spaghetti al pomodoro come piacevano a me: pelati schiacciati con le mani, soffritto con olio extra vergine di oliva e cipolla tagliata fine, basilico e una bella spolverata di parmigiano reggiano. Spaghetti non troppo spessi, trafilati al bronzo, cottura al dente.

[…]

 

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